9 ottobre, ore 5. Dopo oltre un anno di attesa finalmente si parte. Puntualissimi i 32 soci Cai sono pronti a questo ritorno alla “quasi” normalità con una due giorni ricca di appuntamenti.
Torino ci accoglie con il suo fascino risorgimentale e un po’ francese. Savoia Savoia è la parola più ricorrente usata dalla nostra guida. Percorriamo a buon passo il centro storico ammirando i palazzi e le chiese che lo caratterizzano. In pausa pranzo sbirciamo qualche altro angolo di storia e non ci facciamo mancare qualche gianduiotto o il “bicierin”. La mole Antonelliana ci attende durante la passeggiata di trasferimento. Guardiamo in su per capire come un progetto iniziale di 47 metri sia arrivato a superare i 160! Potere della tecnica e dell’ambizione dell’ingegner Antonelli!
Attraversato il Po saliamo al museo nazionale della montagna, dove ripassiamo la storia dell’escursionismo : dal pioniere Duca degli Abruzzi alle imprese più recenti, passando anche attraverso una interessante mostra fotografica sulla vita di Walter Bonatti.
Ad Avigliana ci attende una location straordinaria. La Certosa 1515 ci sorprende con la sua struttura, la sua storia e il silenzio della natura in cui è immersa.
10 ottobre
Si parte a piedi con la guida di Gianni Boschis, geologo e appassionato di storia e arte. Saliamo lungo il Sentiero dei Principi con alcune tappe che ci permettono di capire la conformazione della Val Susa e la storia dell’edificio che andiamo a raggiungere : la Sacra di San Michele. Già da lontano ci appare imponente. Costruita su uno sperone di roccia sopra la cima del Monte Pirchiriano, la Sacra sembra un prolungamento architettonico della montagna e da 1000 anni domina il paesaggio della Val Susa lungo l’antica via Francigena. La storia della Sacra ci affascina : rifugio di monaci eremiti, poi consacrata in abbazia, dimora di una fiorente comunità benedettina …Oggi è una meta per la spiritualità ma anche per gli appassionati di natura e arte. Qualcuno ricorda che la Sacra suggerì ad Umberto Eco l’idea dell’abbazia in cui ambientò il suo più famoso romanzo “Il nome della rosa”. Visitiamo la Sacra con interesse e attenzione.
Dopo la pausa pranzo scendiamo ad Avigliana per visitare il centro di questa cittadina che conserva tante caratteristiche della sua originaria struttura medievale
Il tempo corre ed è il momento di ritornare