Sfogliando nei ricordi fotografici ho trovato immagini di una fine anno passata insieme con altri 22 amici CAI, in un posto davvero magico e singolare:
la Casa al Frassen , in Val Canzoi, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Si tratta di una casa vacanze per gruppi e associazioni, di proprietà dell’Ente Parco, raggiungibile solo con mezzi fuoristrada, normalmente chiusa nel periodo invernale: è quindi avventurosa la nostra scelta di sistemarci lì, per 3 giorni, con la grossa incognita del meteo e del freddo, sapendo anche di non disporre di acqua corrente potabile ma solo di quella del vicino torrente Caorame con taniche e contenitori vari.
Ma... la fortuna aiuta gli audaci e quindi, venerdì 30 Dicembre 2011, giunti in auto al fondovalle, carichiamo bagagli, viveri e attrezzature nella jeep di Yuri, guida e accompagnatore nel parco per conto della cooper. Mazarol che gestisce la casa. Non c’è neve lungo i 4 km. del percorso e neppure alla casa, così noi seguiamo a piedi la jeep fino a destinazione, poi scarichiamo i bagagli prendendo conoscenza della struttura e poi, per riempire il pomeriggio, facciamo una passeggiata scendendo al lago della Stua e a malghe e casere in zona, rientrando poi al Frassen anche perché il sole scompare molto presto e la temperatura scende: sistemiamo i sacchi a pelo sulle brande, accendiamo il caminetto e, chi lavora in cucina, chi sistema la sala, chi controlla il fuoco, chi gioca a carte, chi ammira il panorama fuori, arriva ora di cena con tante pietanze e tanta allegria.
L’indomani, dopo una notte con i soliti problemi di pernottamento comunitario, ci organizziamo per una escursione nel Parco e ci avviamo lungo il sentiero 811 che porta al passo Alvis e al rif.Boz, arrivando fino ai 1573 m. di Malga Alvis dove ci fermiamo anche perché la neve non ci permette di proseguire: l’ambiente è favoloso con le incombenti pareti del Sass da Mura, del Cimonega e il candore della neve che ci avvolge.
Rientriamo al Frassen, un po' stanchi e infreddoliti: per lavarsi…c’è l’acqua gelida del torrente o …far finta di niente! Bisogna dedicarsi a preparare per bene il “Cenone dell’Ultimo”: tavolata, addobbi, caminetto e fuoco, carne ai ferri, polenta e tutto il resto e poi…via al gran galà, senza TV, senza petardi e mortaretti, fuori dal mondo ma con il meglio che ci sia: amici, calore, tanto buon cibo e allegria!
La 2° notte è stata molto corta, ovviamente, sia per le poche ore che per tante “colonne sonore” pressoché inevitabili e poi, al mattino del 1° Gennaio 2012, c’era voglia di colazione e di gustarci anche l’ultimo giorno del soggiorno.
Ecco allora, dopo aver fatto rifornimento di acqua al torrente con una processione di taniche e bidoni su carriola,
scatenarci con i giochi di squadra, tiro alla fune, acrobazie varie e poi una passeggiata a risalire il gelido Caorame per qualche foto ricordo sul bordo dei bellissimi “cadini”, pozze di acqua color smeraldo di una trasparenza incredibile, che l’erosione ha creato nel tempo sul solco della Val Slavinaz.
E poi…carico bagagli nel furgone e via con l’ultima passeggiata per ritornare al parcheggio in val Canzoi.
Bello, bellissimo, indimenticabile questo Capodanno speciale, in un ambiente di incontaminata bellezza come un Parco nazionale può riservare, lontani dai soliti cliché nei quali di solito ci tuffiamo. Credo che tutti noi partecipanti lo ricordiamo ancora con nostalgia!
Danilo Parise
Con: Anna-Franco-Marisa-Adriano-Giannina-Aldo-Angela-Graziano-Emilia-Giuseppe-Bertilla-Lorenzo-Roberta-Adriano-Lena-Gigi-Paola- Giuseppe-Marisa-Federica-Paola-Sabina