Ho pensato che, in qualità di Presidente della Sezione, sia opportuno che io “rompa il ghiaccio” e faccia partire questa rubrica del nostro sito internet, questo microfono aperto, a disposizione di tutti i soci per raccontare.
I soci raccontano: fanno conoscere e condividono esperienze di escursionismo, di avventura, di divertimento che sono particolarmente piaciute. Io voglio parlarvi di cinque giorni davvero belli e intensi.
L’Adige, con i suoi 410 km, è il secondo fiume d’Italia dopo il Po e da tempo era diventato un mio pensiero fisso: conoscerlo nel suo intero percorso. Quale modo migliore se non percorrerlo in bicicletta lungo le bellissime piste ciclabili che costeggiano gran parte della sua lunghezza ? ! ?.
Il progetto si è perfezionato esaminando percorsi, posti tappa, calcolando i tempi, l’occorrente al seguito e il problema trasporti: si trattava infatti di partire a pedalare dal Passo Resia, in alta Val Venosta, al confine con l’Austria, dove il fiume nasce, fino al Mare Adriatico a Rosolina. L’idea è stata condivisa con altri sette amici, ci siamo incontrati e, definito ogni particolare, abbiamo prenotato un pullmino che ci ha trasportati, noi e le bici, alla partenza di passo Resia in una giornata, il 1°di giugno, gonfia di nubi minacciose !
Foto d’inizio...
... e poi via, a pedalare passando a fianco del lago, famoso per il campanile che spunta dall’acqua e poi giù, a fianco del ruscelletto Adige ...
... per la Val Venosta attraversando località ... molto belle: Glorenza
– Prato allo Stelvio - Lasa – Silandro – Naturno e infinite distese di meli e vigneti ...
fino a Parcines, dove ci siamo sistemati mezz’ora prima dell’arrivo della pioggia !
L’indomani il cielo non prometteva niente di buono ma… tant’è !.... A sera dobbiamo raggiungere Trento e quindi….via, speranzosi ma anche preoccupati. Bellissima la discesa a Merano e breve giro della città, passando per le Terme, il Centro, i viali con le palazzine stile Liberty del nobili asburgici...
l’Ippodromo e, ripreso il fianco dell’Adige che dopo aver ricevuto le acque del Passirio diventa già un bel fiume impetuoso, via a pedalare su un bel tracciato tra vigneti, frutteti e paesini molto carini. Arriviamo alle porte di Bolzano, senza entrare in città e seguiamo la ciclabile, perfetta e qui molto frequentata,
i km scivolano via veloci, l’Adige raddoppia la sua portata con le acque dell’Isarco, i nostri fondoschiena cominciano a essere indolenziti ma è in vista la sosta a Bronzolo, a casa di Gina , sorella di Marisa, per una gustosa pastasciutta. Rinvigoriti, riprendiamo a pedalare in un tratto che sembra non finire mai fino all’arrivo a Trento: giro per piazza Duomo...
e l’affollatissimo centro storico e poi via, all’albergo nei pressi dell’aeroporto, a sud città: nelle camere trovano ospitalità anche…… le nostre biciclette ! 110 Km, sempre circondati da nubi nere minacciose, piogge in lontananza ma salvi anche stavolta !
Venerdi 3 giugno si riparte con un cielo per niente promettente e via, a fianco del nostro compagno di viaggio, verso Rovereto, bella cittadina che attraversiamo brevemente; il cielo si apre un po’ e noi proseguiamo veloci tra fiume, ferrovia, autostrada, vigneti e monti sui fianchi della Vallagarina
fino a Borghetto dove entriamo in Veneto e facciamo pausa pranzo (panino). Le pedalate riprendono su un percorso davvero bello (pista in saliscendi su pendii a bordo valle tra frutteti e vigneti), finchè finalmente allo sbocco della valle arriviamo ai dolci profili ondulati dei paesi a nord di Verona.
Il cielo si ricopre e cominciano le gocce; quando arriva lo scroscio si apre provvidenziale il capannone del marmista di Pastrengo a darci riparo ...
e poi, passata la bufera, raggiungiamo il bellissimo agriturismo immerso nelle campagne di Pescantina: sistemazione, relax e poi cena con una autentica abbuffata di leccornie a farci dimenticare i 95 km. del giorno.
Rinvigoriti, si riparte, sabato,
e siamo velocemente a Verona: ci dobbiamo immergere nel caotico traffico per raggiungere il centro città ma siamo subito in piazza Brà, con l’Arena, confusi in un mare di gente.
Ci prendiamo del tempo per girare il centro e poi via, sul lungoAdige, per uscire dal caos viario e raggiungere la campagna con estese colture di ogni genere. Il fiume si fa sempre più imponente e grandioso: di qua e di là campi, coltivazioni a perdita d’occhio e intanto….il cielo s’incupisce! A Zevio sosta panino giusto per metterci al riparo dalla pioggia e poi i pedali girano ancora a lungo sugli argini del fiume,
le selle sentono i culi lamentarsi ma intanto si passa Albaredo (altra sosta pioggia), Legnago,
Castagnaro e per stradine si arriva all’agriturismo di Badia Polesine,
appena dopo finito un nubifragio, dove abbiamo modo di conoscere la fattoria: l’asinello, i tacchini, i galli, galline, maiali, etc, un concerto niente male !
Eccoci giunti alla domenica, ultimo giorno di ciclofatiche. Partiamo per stradine tra le nebbie e poi sull’argine dell’Adige per lunghi kilometri di piatto paesaggio,
per paesi che sembrano immersi nel nulla, solo il fiume sempre più gonfio e maestoso: Boara, Anguillara, Cavarzere, il Polesine sterminato, monotono, e ti sembra di pedalare senza mai arrivare da nessuna parte però…. si comincia a sentire profumo di mare ...
e gli ultimi km verso Rosolina quasi non si sentono più. E’ con giustificata emozione che, giunti alla foce, dall’alto della torretta vediamo il fiume sboccare nel mare !
C’è tempo ancora per le foto, per un giretto in spiaggia a Rosolina Mare e attendere il pullmino che ci porta a casa, stanchi ma felici dopo 470 km., 40 ore di pedalate, un duello con il maltempo ben riuscito e un compagno che ci è sempre stato vicino: l’Adige !
Danilo Parise
con i compagni di viaggio: Anna, Luciana, Marisa, Franco, Giorgio, Loris, Valerio.