CARSO TRIESTINO - Domenica 22 Maggio 2022
Quando si arriva nel territorio di Trieste si respira aria di “MittelEuropa”, incrocio e miscuglio di culture e popoli diversi: germanici, slavi, italiani: la bellezza del paesaggio e lo sviluppo della grande città si fondono con la convivenza di queste diversità.
La nostra gita parte dal Tempio di M. Grisa, enorme costruzione trapezoidale che domina il golfo triestino e oltre, voluta dal vescovo Santin nell’immediato 2° dopoguerra per invocare la pace tra i popoli; dopo aver gustato il meraviglioso panorama dalla terrazza si parte e, passando per la vedetta d’Italia, una delle tante postazioni di osservazione erette nel secolo scorso, raggiungiamo la Strada Napoleonica, bel percorso ciclopedonale di 5 km, alto sul golfo, da Miramare al faro di Barcola: nei pressi, sulle falesie, tanti arrampicatori si allenano sulle numerose vie di roccia, lo sguardo è sempre sul golfo, sui moli, sulla lontana penisola istriana, fino all’obelisco di Opicina, monumento all’Imperatore Francesco Giuseppe. Lì vicino i binari del leggendario “tram di Opicina” che nel secolo scorso si arrampicava e scendeva da Trieste all’altura di Opicina.
Il pullman ci trasferisce alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale: poco tempo a disposizione per vedere le grandi tragedie e l’orrore dell’odio umano scatenatosi nel 1945 dai partigiani di Tito. Riprendiamo il cammino nell’ambiente carsico, prima attraversando il bel bosco Bazzoni e poi, dopo la vedetta S. Lorenzo, passando per gli aridi altopiani con sosta merenda al M. Stena e discesa a Draga S. Elia, minuscola borgata sul confine sloveno per sosta-caffè.
Riprendiamo il percorso lungo una stradina ciclopedonale, ex ferrovia militare d’un tempo, e scendiamo sul fondo della Val Rosandra al borgo di Bottazzo, poi, passando tra ruderi di antichi mulini (la valle un tempo era ricca d’acqua), verso l’opposto versante. Proseguiamo con una breve deviazione verso la misteriosa e romita chiesetta di S. Maria in Siaris, bellissimo belvedere su tutta Val Rosandra, quindi continuiamo la discesa della valle fino allo sbocco, passando accanto ai resti di un antico acquedotto romano, sosta-ristoro al Rif. Premuda, 84 m, il più basso rifugio Cai d’Italia.
Terminiamo il percorso al parcheggio di Bagnoli dove ci attende il pullman e…..un lungo e sofferto ritorno in autostrada !
Un grazie a Maurizio del CAI XXX Ottobre di Trieste, che ci ha guidati da Opicina, lungo il percorso, nel labirinto di sentieri e incroci.
Trieste, il Carso, le vicende delle Foibe, la Val Rosandra meriterebbero molto più tempo per conoscere e capire l’ambiente, la storia, le tragiche vicende accadute, ma abbiamo avuto l’opportunità di “fare un assaggio” di questo straordinario territorio!
Gli accompagnatori Danilo e Anna